Commissario Ricostruzione Genova
Commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera dell'autostrada A10 DPCM 4/10/2018

F.A.Q. Ambiente&Salute

F.A.Q. Ambiente&Salute

LAVORI IN CORSO

Dove si trova un cronoprogramma dei lavori in corso nel cantiere?

Sono pubblicate sul sito della Struttura Commissariale le agende settimanali, che si trovano qui. Si sottolinea che l'apposito scadenziario potrebbe subire talune variazioni anche a seguito di differenti fasi di lavorazioni. Le attività delle imprese coinvolte e la vigilanza da parte di RINA Consulting, per quanto attiene alla Direzione Lavori, così come la precisa volontà della Struttura Commissariale, sono volte alla più ampia tutela della salute e al rispetto della normativa prevista in materia ambientale e urbanistica.

Le lavorazioni "speciali", come ad esempio operazioni che prevedano l'utilizzo di micro cariche, saranno comunicati alla popolazione attraverso azioni specifiche concordate con gli Enti di Vigilanza.

Cosa è stato fatto dalla Struttura a supporto del Commissario in tema Ambiente e Salute?
Un tavolo tecnico con tutti gli enti preposti coinvolti. Un protocollo di intesa (sottoscritto da Regione Liguria, Comune di Genova, Arpal e Asl) che rafforza il lavoro del tavolo e semplifica lo scambio di informazioni tra gli enti. Linee guida per le lavorazioni in cantiere. Una sezione dedicata sul sito internet del Commissario per la Ricostruzione. E, non ultima, la creazione di due Osservatori per il coinvolgimento diretti dei cittadini.
Maggiori informazioni sono qui.

Cosa è il Protocollo di Intesa con Regione, Comune, Arpal e Asl?
è stato approvato un protocollo di intesa tra Commissario Straordinario per la Ricostruzione del Viadotto Polcevera dell’autostrada A10, il Commissario Delegato per l’Emergenza, il Comune di Genova, l’Assessorato alla Sanità e l’Assessorato all’Ambiente e Tutela del Territorio della Regione Liguria, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente ARPAL e ASL 3 Genovese.
Tale protocollo è volto, tra le altre cose, a definire le necessarie forme di comunicazione e collaborazione per conseguire la migliore efficienza ed integrazione delle attività di tutti gli enti interessati, in modo da assicurare la massima celerità nelle adozioni dei rispettivi atti di competenza, con riguardo sia al controllo delle attività delle imprese incaricate dei lavori sia alla primaria tutela della salute della popolazione residente nell’ambito cittadino.
La struttura commissariale e tutti gli enti preposti al controllo sono perfettamente consapevoli che soprattutto nella fase di demolizione sarà necessario affrontare tematiche relative alla tutela dell’ambiente (suolo, rumore, aria, rifiuti) e per tali tematiche gli enti preposti dovranno esprimere pareri e imporre eventuali prescrizioni, attraverso un gruppo di lavoro dedicato, composto da Struttura Commissariale, Regione Liguria, Comune di Genova, Asl3, Arpal  e Rina.

Cosa sono le sostanze colorate che sono state utilizzate a gennaio 2019 nel cantiere lato est di Ponte Morandi?
Nel cantiere lato est per la demolizione e ricostruzione di Ponte Morandi, nell’area occupata dalla massicciata ferroviaria, si sta intervenendo con una serie di attività preventive a salvaguardia della salute e dell’ambiente che vengono eseguite per bloccare l’emissione di qualsiasi sostanza che vi possa essere eventualmente contenuta.
Le aree in questione vengono cosparse di sostanze colorate – incapsulanti a base vinilica, assolutamente innocui – che hanno il solo scopo di preparare il fondo dell’area di cantiere e proteggere il substrato di proprietà RFI, Rete Ferroviaria Italiana.
Lo strato sarà protetto da un tessuto – non tessuto e da un tout venant (fondo di pietrisco) per permettere il passaggio in sicurezza dei mezzi di cantiere

Durante i lavori, che tipo di indicazioni vengono seguite, in tema di ambiente e salute?
Tutte le indicazioni definite nella normativa vigente. Gli appaltatori (demolitori e costruttori) si doteranno un proprio Sistema di Gestione Ambientale al fine di adottare, attivare e tenere sotto controllo i requisiti ambientali definiti per il progetto e, in particolare, gli impatti ambientali che possono essere generati dalle attività di cantiere.
In ottemperanza ai principi comunitari di cui alla direttiva 85/337/CEE, nonché dalla direttiva 2014/52/UE gli appaltatori redigeranno una Relazione Ambientale e un piano di Monitoraggio Ambientale.

RINA Consulting, in qualità direttore dei lavori del cantiere sul Polcevera,  ha predisposto di concerto con la Struttura Commissariale le “Linee guida per la Gestione Ambientale del cantiere” che includono anche, tra le altre: gestione e controllo ambientale, gestione rifiuti, protezione del sottosuolo, tutela della qualità dell'aria, linee Guida per il rumore e le vibrazioni, la gestione delle sostanze pericolose e le linee guida per la gestione della biodiversità, del paesaggio e dell'architettura.
Le linee guida costituiscono la base per gli Appaltatori per lo sviluppo dei relativi Sistemi di Gestione e Controllo Ambientale del cantiere.

Inoltre, l'ATI di Demolizione sta predisponendo la Relazione Ambientale e il Piano di Monitoraggio Ambientale in accordo alle indicazioni di RINA e della Struttura Commissariale.
La consortile PerGenova, incaricata della ricostruzione, sta elaborando la Relazione Ambientale dell'intervento la cui consegna è prevista entro i primi giorni di febbraio.

Cosa si intende per "Piano di Lavoro"?

Prima dell’inizio di lavori di demolizione o di rimozione di amianto o di materiali contenenti amianto da edifici, strutture, apparecchi e impianti, nonché dai mezzi di trasporto, deve essere predisposto dall'azienda titolare delle operazioni un "piano di lavoro" in cui sono previste le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e la protezione dell’ambiente esterno. Il piano deve essere presentato da una ditta iscritta all’albo dei gestori ambientali. Copia del piano di lavoro è inviata all’organo di vigilanza (Asl) che può, su richiesta, esibirlo ai cittadini/altri enti.
Maggiori informazioni sono su:
http://www.asl3.liguria.it/ambulatori/servizi/prevenzione-e-sicurezza-ambienti-di-lavoro-psal/item/167-amianto.html
http://www.asl3.liguria.it/nuovo-servizio-per-proprietari-di-cani-e-gatti/item/401-struttura-complessa-prevenzione-e-sicurezza-ambienti-di-lavoro.html

Cosa si intende per "Documento di Valutazione del Rischio" (DVR)?

La valutazione dei rischi è uno degli obblighi principali di ogni Datore di Lavoro (art.li 17, 28 e 29 D.Lgs 81/08). Per effettuare la valutazione dei rischi di una realtà lavorativa occorre individuare tutti i pericoli connessi all’attività svolta e quantificare il rischio, ossia la probabilità che ciascun pericolo si tramuti in danno, tenuto conto dell’entità del potenziale danno.

 

MONITORAGGI AMBIENTALI

 Le attività di monitoraggio svolte (e attualmente in corso) sono in linea con la normativa vigente e sono state concordate con gli enti di vigilanza e controllo
(ASL3 e ARPAL). Ad oggi è possibile trovare tutte le informazioni relative ai monitoraggi svolti (Polveri, Amianto aerodisperso e Rumore) sul sito web della struttura commissariale al link http://www.commissario.ricostruzione.genova.it/contenuto/monitoraggi. Nei report settimanali sono riportate le caratteristiche delle centraline utilizzate e il loro posizionamento rispetto al cantiere.
Inoltre, Arpal mette a disposizione ciclicamente sul suo sito i suoi monitoraggi nelle zone interessate dal cantiere: https://www.arpal.gov.it/homepage/altri-temi/ponte-morandi.html

 

AMIANTO

Sono state fatte analisi circa la presenza di amianto nei detriti di Ponte Morandi?
E' in corso il piano di campionamenti (carotaggi) per le verifiche sulla presenza di amianto in tutti i manufatti del ponte lato Ponente (circa 350 campioni in totale saranno raccolti e analizzati). In previsione, per il lato Levante, saranno effettuati circa 300 campionamenti.

Parallelamente, Arpal dall'inizio dell'emergenza, con il crollo di Ponte Morandi, è intervenuta con una serie di controlli, che sono pubblicati sul sito dell' Ente a questo indirizzo

Dal 12 di marzo, inoltre, la Procura di Genova ha autorizzato la pubblicazione dei rapporti di prova relativi ai carotaggi effettuati la settimana precedente per verificare l'eventuale presenza di amianto nella Pila 8. I risultati sono qui.

Cosa sarà fatto con l'amianto presente nei caseggiati di via Porro che saranno oggetto di demolizione e relativo smaltimento?

Gli edifici siti in Via Porro, per i quali è prevista la demolizione, saranno oggetto di specifiche attività di bonifica preventiva per la rimozione dei materiali pericolosi (compresi quelli contenenti amianto); un apposito censimento di tutti i materiali pericolosi da rimuovere sarà svolto preliminarmente alla bonifica nei tempi previsti dal programma dei lavori. Tali azioni sono volte ad assicurare l’assenza di materiali potenzialmente pericolosi per l’ambiente e la salute all’interno degli edifici durante la loro demolizione. Si precisa inoltre che le attività di rimozione dei materiali contenenti amianto, eseguite secondo le modalità previste dal piano di lavoro, saranno assistite dalle usuali attività di controllo previste dalla normativa specifica.

Come saranno demoliti i palazzi di Via Porro?

Relativamente alle modalità di demolizione, gli edifici civili (caseggiati) saranno demoliti tramite l’impiego di metodologie tradizionali (demolizione meccanica) senza uso di esplosivo. Per quanto concerne i manufatti del ponte Morandi (ed in particolare le pile interessate dagli interventi di demolizione) saranno svolte le opportune valutazioni e implementate le misure necessarie per l’identificazione delle tecniche più adeguate, adottando tutte le tutele del caso, al fine di preservare l’incolumità e la salute dei cittadini nonché dei lavoratori impegnati nelle demolizioni e salvaguardare l’ambiente in cui si inserisce l’opera.

Come vegono controllate le fibre aerodisperse nell'aria?

I monitoraggi di polveri, fibre di amianto aerodisperse e rumore, sono condotti tramite l’installazione (nel cantiere di Ponente) di No. 4 centraline, di cui due fisse (rispettivamente nei pressi dell’edificio BIC e Ansaldo) e due mobili (interne alle aree di cantiere). Analoghi monitoraggi saranno svolti nel lato Levante, presso punti preliminarmente identificati in direzione Nord, Sud, Est e Ovest rispetto alle direttrici di Via Porro e Via Campasso.

Il sistema di monitoraggio puntuale delle fibre aerodisperse, ogni settimana, viene riportato in una apposita relazione pubblicata qui.

I criteri adottati per le modalità di svolgimento delle attività di monitoraggio sono basati sulle valutazioni e considerazioni svolte nell’ambito della Relazione Ambientale redatta per il progetto di demolizione, tramite la quale sono state individuate le principali potenziali interferenze degli interventi previsti con le varie componenti ambientali coinvolte, comprese quelle che possono avere effetti sulla salute. La scelta della strumentazione utilizzata, comprese le specifiche tecniche, è stata condotta con lo scopo di soddisfare i requisiti previsti dalle vigenti normative riguardanti i monitoraggi ambientali, in termini di metodologie accreditate di analisi e verifica dei risultati ottenuti. La pianificazione delle attività di monitoraggio e i relativi risultati ottenuti sono pubblicati periodicamente sul sito del Commissario per la Ricostruzione

 

POLVERI

Quali opere di mitigazione vengono applicate sui lavori in corso per contenere le polveri derivanti dal cantiere, ad esempio per il passaggio di mezzi pesanti?

Tra le opere di mitigazione previste durante le attività di cantiere, al fine di minimizzare e contenere il più possibile le emissioni di polveri generate dalla movimentazione dei materiali e dal transito dei mezzi, è prevista la bagnatura delle aree di transito e dei cumuli di materiali/detriti movimentati, in modo particolare durante le giornate maggiormente ventose e nei periodi con tempo più asciutto. È inoltre previsto un sistema di lavaggio ruote dei mezzi di cantiere per evitare il trasferimento di polvere all’esterno lungo la viabilità cittadina.

Tutte le opere di mitigazione sono riportate in un documento, disponibile sul sito della struttura commissariale, intitolato Relazione Ambientale. In tale documento sono analizzate le matrici ambientali potenzialmente coinvolte e le azioni necessarie per mitigare gli eventuali effetti negativi. La buona riuscita delle azioni di mitigazioni è poi analizzata attraverso il piano di monitoraggio ambientale. Sono in corso appositi analisi e studi preventivi in merito alla tutela dell’ambiente e della salute connessi con le operazioni di demolizione delle pile del viadotto lato Ponente (marzo 2019, ndr).

Come vengono controllate le polveri emesse dal cantiere?

I monitoraggi di polveri, fibre di amianto aerodisperse e rumore, sono condotti tramite l’installazione (nel cantiere di Ponente) di No. 4 centraline, di cui due fisse (rispettivamente nei pressi dell’edificio BIC e Ansaldo) e due mobili (interne alle aree di cantiere). Analoghi monitoraggi saranno svolti nel lato Levante, presso punti preliminarmente identificati in direzione Nord, Sud, Est e Ovest rispetto alle direttrici di Via Porro e Via Campasso.

Il sistema di monitoraggio puntuale delle polveri, ogni settimana, viene riportato in una apposita relazione pubblicata qui.

I criteri adottati per le modalità di svolgimento delle attività di monitoraggio sono basati sulle valutazioni e considerazioni svolte nell’ambito della Relazione Ambientale redatta per il progetto di demolizione, tramite la quale sono state individuate le principali potenziali interferenze degli interventi previsti con le varie componenti ambientali coinvolte, comprese quelle che possono avere effetti sulla salute. La scelta della strumentazione utilizzata, comprese le specifiche tecniche, è stata condotta con lo scopo di soddisfare i requisiti previsti dalle vigenti normative riguardanti i monitoraggi ambientali, in termini di metodologie accreditate di analisi e verifica dei risultati ottenuti. La pianificazione delle attività di monitoraggio e i relativi risultati ottenuti sono pubblicati periodicamente sul sito del Commissario per la Ricostruzione.

 

Dopo la demolizione delle Pile 10 e 11 come vegono mitigate le eventuali polveri derivanti dai detriti?

Dal giorno successivo alla demolizione delle Pile 10 e 11 è stato previsto un piano di bagnatura dei detriti.

Presso il cantiere del Viadotto lato Levante, l’area di cantiere viene giornalmente interessata da diverse bagnature e passaggi della dedicata spazzatrice. Inoltre, su disposizione della Direzione Lavori, tutte le lavorazioni e movimentazioni avvengono con contemporanea bagnatura dei detriti.

Il Piano prevede 3 cannon fog tra le ex Pile 10 e 11 (DUE lato Campasso, UNO lato Fillak), posizionati in modo da bagnare i detriti delle pile 10 e 11, attivi per 12 ore al giorno (con un impiego di acqua tra i 3000  e i 5000 litri/ora); altri due cannon-fog sono appena stati recapitati in cantiere e installati per  coprire la restante parte del cantiere di levante.  Inoltre è sempre presente una botte lava-strade (attiva in orario lavorativo) e, in collaborazione con IRETI, si stanno predispostonendo ulteriori allacci alla rete idrica per l’installazione di dedicati irrigatori atti a bagnare sia i detriti, sia la pista di cantiere all’altezza di Salita Bersezio. Non di minore importanza, evidenziamo che le imprese si stanno preparando all'inertizzazione delle piste di cantiere con materiale non polverulento (compattato di cava oppure misto cementizio, etc.) che abbatterà significativamente le polveri correlate al transito di mezzi d’opera da/per il cantiere.

Come sempre, tale situazione è attentamente monitorata dai tecnici della Struttura Commissariale che effettuano non meno di due accessi al giorno per controllare il regolare svolgimento di quanto sopra.

Restano in contemporanea in attività le altre opere di mitigazione, in corrispondenza dei lavori di demolizione e delle movimentazioni su tutto il cantiere.

BONIFICHE

Che cos'è una bonifica?
Per bonifica si intende “l'insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle sostanze inquinanti presenti nel suolo, nel
sottosuolo, nelle acque superficiali o nelle acque sotterranee, ad un livello uguale o inferiore ai valori delle concentrazioni soglia di rischio“. La normativa relativa alle bonifiche, comprendente anche definizioni e procedure, è il D.Lgs.152/2006

 

RUMORE

Cosa si intende per inquinamento acustico?
In campo ambientale, l'inquinamento acustico è definito da precise norme di legge. A prescindere dal disagio percepito dal cittadino, che è sempre soggettivo, per poter parlare di inquinamento acustico occorre dapprima valutarne la tipologia e le caratteristiche, le modalità ed il periodo di emissione della sorgente sonora, le zone ove sono situati la sorgente ed il recettore, l'effetto che le emissioni sonore producono presso i recettori (immissioni). Si avrà un caso di inquinamento acustico se non sarà rispettato uno specifico limite, tra quelli previsti dalla legge, per le diverse tipologie di rumore emergenti dall'indagine descritta in precedenza. Siccome tutti i provvedimenti di contenimento del rumore devono essere basati su misurazioni accurate, la legge stessa presuppone che il fenomeno sonoro osservato abbia, ovviamente, le caratteristiche di ripetibilità e riproducibilità necessarie alle operazioni di misurazione. Gli altri fenomeni, quindi, non possono ricadere sotto la dizione di "inquinamento acustico", ma devono essere regolamentati con disposizioni extra-acustiche.

Come viene controllato il rumore del cantiere?

I monitoraggi di polveri, fibre di amianto aerodisperse e rumore, sono condotti tramite l’installazione (nel cantiere di Ponente) di No. 4 centraline, di cui due fisse (rispettivamente nei pressi dell’edificio BIC e Ansaldo) e due mobili (interne alle aree di cantiere). Analoghi monitoraggi saranno svolti nel lato Levante, presso punti preliminarmente identificati in direzione Nord, Sud, Est e Ovest rispetto alle direttrici di Via Porro e Via Campasso.

Il sistema di monitoraggio puntuale del rumore, ogni settimana, viene riportato in una apposita relazione pubblicata qui.

I criteri adottati per le modalità di svolgimento delle attività di monitoraggio sono basati sulle valutazioni e considerazioni svolte nell’ambito della Relazione Ambientale redatta per il progetto di demolizione, tramite la quale sono state individuate le principali potenziali interferenze degli interventi previsti con le varie componenti ambientali coinvolte, comprese quelle che possono avere effetti sulla salute. La scelta della strumentazione utilizzata, comprese le specifiche tecniche, è stata condotta con lo scopo di soddisfare i requisiti previsti dalle vigenti normative riguardanti i monitoraggi ambientali, in termini di metodologie accreditate di analisi e verifica dei risultati ottenuti.

Saranno realizzate barriere acustiche?

Per quanto concerne la fase di demolizione in atto (lato Ponente),al fine di garantire la tutela della cittadinanza coinvolta e dei lavoratori impegnati nelle attività vengono svolti appositi monitoraggi del clima acustico per la verifica del rispetto dei limiti autorizzati. Per quanto riguarda la fase di ricostruzione, al fine di limitare le emissioni acustiche qualora fosse necessario, per le sorgenti di rumore maggiormente rilevanti saranno installate pannellature fonoassorbenti localizzate, come previsto dal piano di gestione del cantiere pubblicato sul sito del Commissario per la Ricostruzione.

Che opere di mitigazione dal rumore saranno messe in atto ad opera terminata?

Nell’ambito del progetto di ricostruzione del Viadotto Polcevera" è stato sviluppato uno studio che si è posto l’obiettivo di definire la valutazione di performance acustica della nuova opera.
Si veda per tutti i dettagli l’elaborato “Relazione Acustica” (NG1200E22RHIM0004C01B) disponibile al seguente link del sito del Commissario per la Ricostruzione al
punto 16 della Documentazione Ambientale, reperibile all'indirizzo http://www.commissario.ricostruzione.genova.it/contenuto/studi-ambientali

Le soluzioni progettuali volte al miglioramento delle performance acustiche individuate nell’ambito del progetto e applicabili contestualmente ai vincoli strutturali di sicurezza stradale consistono nell’installazione di una barriera acustica di lunghezza pari a 50 m e 4 di altezza in corrispondenza dell’imbocco della galleria di ponente. È previsto inoltre l’utilizzo di asfalto fonoassorbente.

 

DETRITI

Stoccaggio detriti di Ponte Morandi a Bolzaneto (via Levaggi/area "Penisola"), come vengono trattati i detriti?

Per quanto concerne la problematica dei detriti sono oggi (marzo 2019, ndr) in corso valutazioni, anche di concerto con gli enti di vigilanza, per una gestione degli stessi in linea con la vigente normativa e per la massima tutela ambientale, della salute e dei lavoratori addetti. Relativamente ai detriti collocati presso l’area c.d. Penisola (Bolzaneto) si evidenzia inoltre che specifiche analisi e campionamenti sono stati svolti da ARPAL ad inizio Ottobre 2018 relativamente alla tematica amianto (di cui non è stata riscontrata la presenza) i cui risultati sono pubblicati sul sito web dell’agenzia a questo indirizzo.

Stoccaggio detriti in area Ex-Colisa

In merito al destino dei materiali da scavo, con richiesta di escludere l’area Ex Colisa, si precisa che nella relazione sulla gestione dei materiali da scavo in qualità di sottoprodotto ai sensi del D.P.R. 120/2017 (dr. NGI200E69RGCA0000CQ1) – pubblicata sul Sito del Commissario - sono stati individuati 5 possibili siti di conferimento, tra cui il sito ex Colisa, il quale,
considerata la sua prossimità al nuovo viadotto sul torrente Polcevera, rappresenta la soluzione più vantaggiosa dal punto di vista ambientale. Sono state pertanto avviate interlocuzioni tra I proprietario dell’area e la Struttura Commissariale per definire responsabilità e iter autorizzativo del progetto di sistemazione dei sito (si evidenzia che detto sito non costituisce l’unica soluzione progettuale prospettata per iI conferimenti dei materiali di scavo); a seguito delle suddette interlocuzioni si è giunti ad una non percorribilità dell’uso del sito Ex-Colisa in quanto già destinato ad altra cantierizzazione; tale soluzione è pertanto tramontata.

Stoccaggio detriti area Campasso - agosto 2019

La gestione dei detriti del viadotto Polcevera dell’autostrada A10 sta avvenendo sulla base dei criteri previsti dalla vigente normativa.

Le aree del Campasso sono state messe a disposizione della Struttura Commissariale per procedere al completamento della demolizione del moncone di levante del viadotto Polcevera, per svolgere le attività peritali nell’ambito delle indagini e per la costruzione del nuovo viadotto.

I detriti che adesso si trovano su tali aree, verranno recuperati per il riutilizzo nell’ambito di progetti infrastrutturali, anche esterni al cantiere, autorizzati o da autorizzare secondo la normativa di settore.

Al fine di rendere le aree idonee alla messa in riserva del materiale proveniente dalla demolizione del viadotto Polcevera, il massicciato ferroviario (ballast) attualmente presente nelle aree in oggetto è stato separato dai detriti provenienti dalla demolizione del viadotto tramite un “pacchetto” di separazione volto anche a preservare gli interventi di incapsulamento del ballast stesso già effettuati nell’area.

Inoltre, al fine di minimizzare la dispersione di polveri, i cumuli saranno tenuti bagnati durante le fasi di trasporto e movimentazione, al termine delle quali verranno coperti. La scelta di utilizzare aree prossime al cantiere nonché il riutilizzo del materiale all’interno del sito consentono di ridurre notevolmente il numero di mezzi pesanti nella zona intorno al cantiere e il congestionamento della viabilità, con il conseguente abbattimento dell’inquinamento.

Data di ultima modifica: 06/08/2019
Data di pubblicazione: 30/01/2019